
Un’azienda non può installare telecamere all’interno degli spogliatoi dei dipendenti; è quanto ha ribadito il Garante della privacy, con nota 17 settembre 2014, n. 392.
Un’azienda metalmeccanica aveva richiesto di attivare un sistema di videosorveglianza degli spogliatoi dei propri dipendenti, per arginare le “numerose e ripetute segnalazioni di effrazioni negli spogliatoi”, che l’avevano già indotta a rafforzare gli armadietti, dotandoli di lucchetti, e a installare una telecamera all’ingresso degli spogliatoi.
Alla richiesta presentata al Garante, la società aveva anche allegato alcune denunce di furti avvenuti negli ultimi due anni, nonché un accordo raggiunto con i sindacati aziendali che avrebbe consentito l’estensione dell’attuale impianto di videosorveglianza all’interno degli spogliatoi.
Nel vietare l’attuazione del progetto, il Garante ha ritenuto che l’installazione delle telecamere negli spogliatoi dei dipendenti non fosse conforme alle norme sulla protezione dei dati personali. Il sistema, infatti, era configurato in modo tale da prevedere espressamente il minuzioso controllo dell’intera area adibita a spogliatoio, senza alcuna limitazione all’angolo di ripresa, in una zona connotata, invece, da una particolare aspettativa di riservatezza e di tutela della intimità e dignità della persona.
Un’azienda metalmeccanica aveva richiesto di attivare un sistema di videosorveglianza degli spogliatoi dei propri dipendenti, per arginare le “numerose e ripetute segnalazioni di effrazioni negli spogliatoi”, che l’avevano già indotta a rafforzare gli armadietti, dotandoli di lucchetti, e a installare una telecamera all’ingresso degli spogliatoi.
Alla richiesta presentata al Garante, la società aveva anche allegato alcune denunce di furti avvenuti negli ultimi due anni, nonché un accordo raggiunto con i sindacati aziendali che avrebbe consentito l’estensione dell’attuale impianto di videosorveglianza all’interno degli spogliatoi.
Nel vietare l’attuazione del progetto, il Garante ha ritenuto che l’installazione delle telecamere negli spogliatoi dei dipendenti non fosse conforme alle norme sulla protezione dei dati personali. Il sistema, infatti, era configurato in modo tale da prevedere espressamente il minuzioso controllo dell’intera area adibita a spogliatoio, senza alcuna limitazione all’angolo di ripresa, in una zona connotata, invece, da una particolare aspettativa di riservatezza e di tutela della intimità e dignità della persona.